Questa serie di architetture è spinta da una inesauribile passione per le strane entità sognate dagli uomini. Una raccolta di figurazioni oniriche, di “esseri” materici che nel loro isolamento, racchiudono una natura “altra”. Figure simboliche e allegoriche da cui traiamo nuovi insegnamenti. Sogni che racchiudono una verità latente. Un “bestiario di architetture feroci”, che si impongono nello spazio come presenze eccezionali con le quali ci confrontiamo.

Ciò che viene rappresentato in questa raccolta, sono sogni di architetture dalle forme autistiche, dove il territorio urbano non è più assimilabile ad una città come testo narrativo continuo, ma al contrario, lo spazio viene rappresentato come basamento, dove l’elemento puntuale, il singolo oggetto, prevale come tensione figurativa eccezionale.

Ignoriamo il senso di queste architetture, ma c’è qualcosa nella loro immagine che si accorda con l’immaginazione degli mondo. L’esito di questa ricognizione è un manuale che si è caldamente invitati a frequentare, come con chi gioca con le forme mutevoli svelate da un caleidoscopio.

Per le loro caratteristiche queste architetture sono assimilabili a dei “mostri”, ai dei mirabilia, a quei fenomeni strabilianti che racchiudono in se valenze positive e negative allo stesso tempo. Il termine mostro deriva dal latino “monstrum” che vuol dire portento, prodigio. Al mostro sono attribuite delle caratteristiche straordinarie per le quali ci si discosta profondamente rispetto ad altre realtà considerate nella norma. Per Foucault “la mostruosità rappresenta il dispiegamento di tutte le irregolarità possibili attraverso il gioco della natura. In questo senso, il mostro si presenta come il principio di intelligibilità di ogni anomalia possibile”. Nella nostra contemporaneità, l’anomalia è ciò che tende a contrassegnare l’essere umano e la sua architettura da ciò che lo uniforma e livella il nostro mondo, è questo il prezzo di una distinzione dialettica difforme dalla “regola generale”. Queste bestie architettoniche ci raccontano di “poderosi mostri”, custodi della città, e niente e nessuno, neanche gli “angeli necessari” di Cacciari, possono tenerli a bada.

(qui di seguito viene mostrata solo una breve selezione di lavori)

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