Team di progetto:

Emmanuele Lo Giudice, Rebecca Blallo Munteanu, Diego Repetto

«Un sasso gettato in uno stagno suscita onde concentriche che si allargano sulla sua superficie, coinvolgendo nel loro moto, a distanze diverse, con diversi effetti, la ninfea e la canna, la barchetta di carta e il galleggiante del pescatore. Oggetti che se ne stavano ciascuno per conto proprio, nella sua pace o nel suo sonno, sono come richiamati in vita, obbligati a reagire, a entrare in rapporto tra loro.»

Gianni Rodari, Grammatica della fantasia. Introduzione all’arte di inventare storie, Collana La biblioteca di Gianni Rodari, Editore Einaudi Ragazzi, 2010

Il concept del nuovo pattern grafico si propone di dare a Piazzale della Cooperazione una nuova identità territoriale. Attraverso l’uso di cerchi concentrici, come se fossero generati da “sassi gettati nello stagno”, si creano aree dalle diverse attività ludiche e ricreative:  “stanze” circolari bidimensionali (core zone) che raffigurano il gioco dell’oca, la campana, la meridiana, il labirinto, ecc.

Le “core zone” sono identificate da campiture di colore, che varia dal rosso mattone all’arancione pastello, mentre le onde concentriche, raffigurate da un segno chiaro, sono le “buffer zone”.

La maglia geometrica dell’opera si sviluppa in relazione al contesto urbano; inoltre la decorazione rielabora determinati elementi geometrici presenti nel quartiere: le rotonde, i lucernari di areazione dei parcheggi interrati, il piccolo fabbricato presente all’ingresso carraio dell’Istituto di Istruzione Superiore “Marie Curie – Piero Sraffa”, ecc.

Grazie alla partecipazione nella realizzazione dei residenti e delle diverse attività commerciali e scolastiche presenti nel quartiere, il nuovo pattern acquisisce un ulteriore valore aggiunto, rafforzando il senso di connessione sia dal punto di vista del paesaggio antropico sia da quello sociale.

L’arte, la cultura e l’inclusione diventano motori di innovazione e di attivazione della cittadinanza nei processi di rigenerazione dei quartieri, rafforzando la visione strategica per lo sviluppo del territorio urbano: Milano ha già diversi esempi di successo tra i quali si citano gli interventi di Piazza Angilberto (quartiere Corvetto) e della piazza della stazione di Porta Genova.

Il disegno proposto, di cui la copertura di colore sull’intera superficie del piazzale è pari al 40%, valorizza la presenza del mercato del martedì mattina, ottenendo un’armonia visiva anche nel caso della posizione casuale dei banchi.

L’originalità del pattern e la sua realizzazione permette una partecipazione attiva delle persone, generando una elevata valorizzazione e un maggior senso di appartenenza al luogo.

L’obiettivo è rendere Piazzale della Cooperazione un luogo primario e centrale del quartiere, dagli alti valori simbolici, di memoria collettiva e culturali.